Una medicina manuale, una filosofia, una scienza e un’arte. Scommetto che non è questa la definizione di osteopatia che avevi in mente, vero? Guardiamola un po’ meglio.

Seguire un percorso osteopatico significa poter contare su tecniche manuali terapeutiche. Basandosi su conoscenze anatomofisiologiche, l’osteopata prende in cura te come persona, e, nella relazione di ascolto e scambio che si instaura, può fare una valutazione, dare una diagnosi e trovare il trattamento più adatto. Di seduta in seduta, si lavora in direzione della salute piuttosto che concentrarsi sulla malattia.

Ma non è tutto qui. L’osteopatia non è l’insieme delle tecniche che usa, ma l’applicazione di tre principi fondamentali:

Le tecniche manuali utilizzate sono fasciali, fluidiche, cranio-sacrali e strutturali. Ogni tecnica che potrai sperimentare agisce in modo specifico sul sistema osteo-articolare, su quello viscerale o sul ritmo cranio sacrale, e si basa su modelli concettuali ben precisi: biomeccanico-strutturale, neurologico, respiratorio-circolatorio, metabolico-energetico e comportamentale-biopsicosociale.

Un sistema di prevenzione e cura per adulti, bambini e anziani. Un approccio delicato e dolce, per niente invasivo, che permette ampie possibilità terapeutiche. Una prospettiva verso la salute che riconosce in te, e in ogni paziente, il principio olistico dell’unità e dell’interdipendenza di corpo, mente e spirito. Questa è l’osteopatia.